Accanto al frusciare del cereale,
tra le onde del vento sull'avena,
l’ulivo dal volume argentato,
stirpe austera, nel suo ritorto cuore terrestre,
le gracili ulive lucidate dalle dita
che fecero la colomba e la chiocciola marina,
verdi, innumerevoli, purissimi picciuoli della natura,
e lì negli assolati uliveti,
dove soltanto cielo azzurro con cicale
e terra dura esistono,
lì il prodigio, la capsula perfetta dell’uliva
che riempie il fogliame con le sue costellazioni
più tardi i recipienti, il miracolo, l’olio.
Pablo Neruda, Ode all'olio, in Odi elementari, 1954